Sassari, l’aroma della tradizione: 'A fora li brasgeri' e il centro storico si riaccende

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  Sabato 12 ottobre, dalle 18 alle 24, Sassari si trasformerà in un grande teatro a cielo aperto, e il sipario lo alzeranno loro: i bracieri. Non è una semplice manifestazione, non è uno di quei tanti eventi organizzati per riempire il calendario delle amministrazioni locali. "A fora li brasgeri", l’arrostita diffusa voluta dal sindaco Giuseppe Mascia e dall’assessora Nicoletta Puggioni, vuole riportare il cuore di Sassari a battere, quel centro storico che troppo spesso si trova in uno stato di torpore, abbandonato dai suoi stessi cittadini. Questa non è solo una passeggiata con cibo alla brace. No. Qui si parla di rivitalizzare spazi che appartengono a tutti, di rianimare vie e piazze che hanno visto tempi migliori, ma che oggi devono tornare ad essere il fulcro della comunità. La storia di Sassari è scritta nei suoi vicoli, nei suoi slarghi, e il cibo è il filo che lega presente e passato, identità e modernità. "Per rivitalizzare Sassari e il centro storico c’è bisogno di ridargli vita, creando anche occasioni di convivialità, di incontro e di riscoperta di quei luoghi che la nostra comunità deve riprendere ad amare, a sentire propri e a frequentare", ha ribadito Giuseppe Mascia. 

  Le piazze di Sassari Vecchia saranno animate dai circoli storici della città: il Circolo Raggio D’Oro, il Circolo Bocciofilo Sacro Cuore, il Circolo La Lucciola e altri. Non saranno solo i bracieri a scaldare l’atmosfera, ma anche i consiglieri comunali, che si cimenteranno alla graticola in piazza della Frumentaria e in piazza Sant’Apollinare. È un segnale forte: la politica torna in piazza, tra la gente, pronta a rimettersi in gioco, anche dietro a un barbecue. "Una manifestazione itinerante, lungo vie, vicoli, slarghi e piazze che appartengono a tutti noi e di cui intendiamo impossessarci di nuovo, è la migliore opportunità per rivivere insieme, attraverso la riscoperta di cibi e sapori consueti, quel centro da cui deve partire il cambiamento di prospettiva, anche dal punto di vista dello spirito", ha aggiunto il sindaco. I 15 euro del coupon daranno accesso a quattro assaggi di piatti tradizionali, accompagnati da un bicchiere di vino e del pane. Non una scorpacciata, ma un ritorno alle origini, a quel modo di socializzare che fa parte della storia della città. 

  Due percorsi, uno giallo e uno blu, guideranno i partecipanti attraverso le piazze, in una sorta di viaggio nel tempo e nei sapori. Dal salsiccione di maiale alle verdure alla brace, fino alla carne di cavallo: non si tratta solo di cibo, ma di un'esperienza che si radica nel passato di Sassari e punta a rivitalizzare un futuro troppo incerto. "Quest’anno testeremo una formula nuova per una rassegna gastronomica che in futuro arricchirà il programma dei Candelieri", ha dichiarato Nicoletta Puggioni, sottolineando l’obiettivo di creare un appuntamento annuale che unisca la tradizione culinaria con la riscoperta del centro storico. Giovanni Cocco di Eat&Buffas ha infine evidenziato lo spirito della manifestazione: "Con la prima edizione del progetto A fora li brasgeri, contribuiamo a tramandare la tradizione gastronomica dei sassaresi". Il cibo, dunque, non è solo un pretesto, ma un simbolo del recupero di una cultura condivisa, di uno spirito comunitario che Sassari vuole ritrovare. E mentre i bracieri ardono e il profumo della carne si diffonde tra le strade, Sassari si riappropria di sé stessa. Un piccolo passo verso una città che vuole tornare a vivere, a sorridere, e forse, anche a credere di nuovo in un futuro che parte dalle sue radici più profonde.