Addio a Cesare Corda: il giornalismo perde una figura indimenticabile

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  Cesare Corda, celebre giornalista e scrittore, si è spento all'età di 85 anni, lasciando un vuoto profondo nel mondo dell'informazione e dell'editoria. Affetto da tempo dal morbo di Parkinson, Corda non si era mai arreso alla malattia, tanto da affrontarla con coraggio e ironia in un libro autobiografico, "Benvenuto Mr. Parkinson. Così ho zittito il mostro", dove raccontava la sua battaglia quotidiana con uno sguardo ottimistico. 

  La carriera di Cesare Corda è stata costellata di successi e impegno sul campo. Dopo aver esordito nel 1975, è diventato uno dei volti e delle voci più rispettate del giornalismo sardo e nazionale. Fondatore del primo telegiornale della Sardegna, Corda ha lavorato per importanti reti come Videolina e Fininvest, distinguendosi come inviato per TG4, TG5, Studio Aperto e Italia 1 Sport. Il suo talento giornalistico lo portò anche oltre i confini italiani, protagonista di reportage in contesti difficili e pericolosi. Uno degli episodi più straordinari della sua carriera fu in Sudan, dove, inviato da Canale 5, riuscì a intervistare il capo dei guerriglieri che avevano rapito due tecnici italiani, realizzando uno scoop ripreso dalla stampa mondiale. 

  La sua audacia lo riportò di nuovo in Africa, dove, sfidando le avversità, entrò clandestinamente in Etiopia per raggiungere i prigionieri di un nuovo sequestro, portando in Italia un'intervista preziosa e unica. Corda è stato un esempio di giornalismo d’inchiesta, senza paura di affrontare anche le situazioni più complesse e pericolose. Ma oltre ai traguardi professionali, ciò che rimarrà impresso di lui è la sua umanità, il coraggio e la determinazione con cui ha affrontato il morbo di Parkinson, senza mai perdere la voglia di raccontare e raccontarsi. La Sardegna e l'Italia intera oggi salutano un maestro del giornalismo, un uomo che, con il suo lavoro, ha contribuito a dare voce a storie che altrimenti sarebbero rimaste nell'ombra.