Valter Brugiolo si è spento all’età di 63 anni dopo una lunga malattia. Nel 1967, a soli cinque anni, vinse lo Zecchino d’Oro con la canzone Popoff, esibendosi all’Antoniano di Bologna vestito da piccolo cosacco. La sua interpretazione, accompagnata da un broncio che lo rese inconfondibile, conquistò il pubblico e gli valse un posto nell’immaginario collettivo dell'Italia di quegli anni.
Cino Tortorella, il celebre "Mago Zurlì" dello Zecchino d’Oro, lo ricorda per la sua candida dichiarazione: da grande, Valter disse di voler fare il muratore. Nonostante la fama ottenuta da bambino, che lo portò a esibirsi nei popolari musicarelli degli anni '70, come Zum Zum Zum - La canzone che mi passa per la testa, Brugiolo scelse una vita lontana dalle luci della ribalta.
Per oltre ventisette anni, fu responsabile di una grande cooperativa a Bologna, prima di diventare direttore di una scuola elementare privata a Galliera, intitolata a Mariele Ventre, storica fondatrice del coro dell'Antoniano. Mariele fu una figura centrale nella vita di Valter, che rimase profondamente legato a lei fino alla sua scomparsa nel 1995.
Brugiolo ha lasciato un'impronta nella cultura popolare italiana, grazie a una canzone che, per molti, è rimasta una delle più rappresentative dell’infanzia di quegli anni.