Venerdi 27 Settembre 2024, nella Chiesa di San Giuseppe in Sassari, inizia la solenne novena
in preparazione alla festa di Nostra Signora della Mercede, Patrona del Gremio omonimo,
una delle ricorrenze religiose più sentite della città.
Tutti i giorni, alle ore 19:00 la Santa Messa seguita dalla novena accompagnata dal canto dei
tradizionali “Gosos” della Mercede in lingua Sarda, ritenuti dagli storici tra i più antichi della
Sardegna in quanto risalgono al tempo della dominazione aragonese sul colle di Bonaria a
Cagliari (1324).
Sabato 5 Ottobre, alle ore 19:00, alla presenza del Gremio, la Santa Messa della vigilia, con
vespri solenni ed Omelia Mariana del Rev.do don Alessandro Madeddu, già componente del
Gremio.
Domenica 6 Ottobre, giorno della Festa, alle ore 11:00 la Messa Solenne concelebrata
presieduta dal Rev.mo Canonico Don Giuseppe Pisanu, Parroco di Santa Maria della Neve in
Suni. Durante la celebrazione, che sarà animata dal Coro Polifonico Turritano diretto dal
Maestro Laura Lambroni, avverrà il rituale della consegna della bandiera dall’Obriere
Maggiore uscente, Carlo Pirino, al subentrante, Marco Sara.
Di sera alle 17:45 la celebrazione dei secondi vespri e subito dopo si snoderà la tradizionale e
partecipata processione-fiaccolata con il venerato simulacro di Nostra Signora della Mercede,
accompagnata dal Corpo Bandistico “Luigi Canepa” e con l’intervento dei carabinieri in alta
uniforme, degli agenti del Corpo di Polizia Penitenziaria, dei Vigili del Fuoco, e con la
partecipazione dei Gremi, delle Arciconfraternite dei Servi di Maria, della Santa Croce e del
Gonfalone, dei SS. Misteri, e migliaia di fedeli.
Al termine della festa, di rientro presso la chiesa di San Giuseppe, lo studioso e scrittore
Bruno Lombardi riceverà la nomina di “gremiante onorario” dal Gremio di Nostra Signora
della Mercede, e gli verrà consegnata la pergamena di riferimento.
Anche quest’anno il Santo Padre Francesco, benignamente concede l’indulgenza plenaria, alle
solite condizioni, a tutti i fedeli che prenderanno parte tanto alla Messa Solenne del mattino
quanto alla grande Processione pomeridiana che si concluderà con la benedizione con le
reliquie dei Santi Mercedari. Il Gremio della Mercede, rappresentante la categoria lavorativa
dei braccianti, prende parte con proprio candeliere alla storica “faradda” del 14 agosto per
sciogliere il voto cittadino alla Vergine Assunta.
La festa della Mercede è sempre una buona occasione per meditare sul grande dono, per nulla
scontato, della libertà, un tesoro dal valore inestimabile che in passato si è dovuto scontrare
con l’avidità umana di possedere tutto, anche le persone. Ed è così che da antichissima data si
sono perpetrate diverse forme di schiavitù che hanno imprigionato i corpi ma anche le menti e
perfino i credi.
Nel secolo XIII corsari maomettani invadono continuamente le coste del
mediterraneo, rubando tutto e conducendo in Africa in schiavitù centinaia di migliaia di
cristiani i quali si trovarono in serio pericolo di rinnegare la propria fede. In questo contesto,
nella notte tra il primo ed il due di Agosto dell’anno 1218, la Vergine SS. apparve a
Barcellona in Spagna ad un giovane cavaliere di nome Pietro Nolasco, esortandolo a fondare
un Ordine Religioso che si dedicasse totalmente, anche a costo della propria libertà e del
proprio sangue, a liberare gli schiavi cristiani, in modo particolare coloro che si trovavano in
pericolo di abiurare.
L’Ordine venne fondato il 10 Agosto dello stesso anno 1218 e prese il nome della Mercede,
una parola spagnola utilizzata come sinonimo di pietà e misericordia applicata soprattutto
alla liberazione degli schiavi, considerata nel medioevo l’opera di misericordia per eccellenza.
A sua volta la parola Misericordia deriva dall’unione di tre parole latine “Miseri-cor-diae” che
letteralmente significano “aprire il cuore ai miseri”: la Madonna della Mercede è dunque colei
che apre il proprio cuore alle miserie dell’uomo. Dall’anno 1218 sino al 1815, anno in cui il
Congresso di Vienna abolì ufficialmente la schiavitù, i Mercedari hanno liberato circa 52.000
schiavi come risulta dai cosidetti “cataloghi” conservati presso la Curia Generale dell’Ordine
e presso l’Archivio della Corona d’Aragona.
Anche a Sassari e più in generale nell’intera Sardegna, i Mercedari hanno liberato tantissimi
nativi della nostra isola e sarebbe davvero bello non perdere mai la memoria dell’immenso
bene operato da questi frati nei confronti delle popolazioni sarde.
Partecipare alla festa della Madonna della Mercede è pertanto l’occasione migliore per
ringraziare la Madonna per aver conseguito la libertà acquistata anche con il sacrificio di
tanti suoi figli.