È trascorso oltre un anno dalla tragedia del batiscafo Titan, avvenuta il 18 giugno 2023, quando cinque persone persero la vita durante una spedizione verso il relitto del Titanic. L’implosione del sottomarino ha sollevato molte domande, e solo ora, grazie all’udienza voluta dalla Guardia Costiera, stanno emergendo nuovi dettagli fondamentali.
Durante l'udienza è stato pubblicato un video che ricostruisce esattamente la sequenza degli eventi. È emerso che la nave che trasportava il Titan non era adeguata per sostenere le enormi pressioni a cui sarebbe stata sottoposta durante l'immersione.
Un dettaglio agghiacciante, che getta ombre pesanti sulla gestione della missione da parte della OceanGate.
Particolarmente rilevante è la testimonianza di Tony Nissen, ex ingegnere della OceanGate, il quale ha rivelato di essere stato licenziato per aver rifiutato di autorizzare l’immersione del batiscafo. Secondo Nissen, il Titan non era idoneo alla missione, e ulteriori indagini hanno mostrato che i danni alla carenatura potrebbero essere stati causati da una tempesta precedente all'immersione.
La ricostruzione dell'ultima ora a bordo del Titan è tragica: i primi messaggi dall'equipaggio riportavano che "qui tutto bene", ma alle 10:47, dopo aver confermato lo sgancio di due pesi per facilitare la risalita, l’implosione sarebbe avvenuta pochi istanti dopo, ponendo fine alla comunicazione e alla speranza.
Le cause reali della tragedia sembrano dunque legate non solo a un errore umano, ma a un’inadeguata preparazione tecnica e a decisioni gestionali discutibili. Le famiglie delle vittime attendono risposte definitive, mentre il mondo continua a interrogarsi su come sia stato possibile che una simile tragedia si verificasse.