Il Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG) ha inoltrato un atto di intervento (6 agosto 2024) nell’ambito del procedimento di valutazione d’impatto ambientale (V.I.A.) relativo al progetto di realizzazione dell’ennesima centrale eolica, questa volta proposta dalla società campana IVPC s.r.l. nell’area di Su Monte de Subra, nei territori comunali di Pattada, Bultei e Benetutti (SS)..
Il progetto della centrale eolica prevede 5 aerogeneratori con un’altezza massima complessiva di circa 200 metri, per una potenza nominale massima pari a 30,5 MW, poi linee elettriche di collegamento alla rete elettrica nazionale, viabilità, una stazione di trasformazione (150/33 kV), una nuova stazione elettrica RTN (150 kV), sbancamenti, cavidotti in zone ricche di corsi d’acqua, boschi e macchia mediterranea.
Presenza di beni culturali (fra i tanti i Nuraghi Litu Pedrosu Mannu, Litu Pedrosu Pitzinnu, Norcheta, Donnigheddu, Badu Ludosu, le Tombe dei Giganti Norcheta, Sedda Otinnera) e di vincolo paesaggistico/ambientale (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), la centrale eolica sorgerebbe ben dentro la fascia di rispetto estesa tre chilometri dal limite delle zone tutelate con vincolo culturale e/o con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), posta dall’art. 6 del decreto-legge n. 50/2022, convertito con modificazioni e integrazioni nella legge n. 91/2022, in attesa della prevista individuazione delle aree non idonee all’installazione degli impianti di produzione energetica da fonte rinnovabile di cui al D.M. Ambiente 21 giugno 2024 (Disciplina per l’individuazione di superfici e aree idonee per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili).
Il GrIG ha chiesto al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica di esprimere formale diniego alla compatibilità ambientale degli impianti industriali in progetto e ha informato, per opportuna conoscenza, il Ministero della Cultura, la Regione autonoma della Sardegna, le Soprintendenze speciale per il PNRR e per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari, i Comuni di Pattada, Bultei, Benetutti.
Il sito individuato per la centrale eolica interessa la zona del Su Monte de Subra, nel Comune di Pattada, nel rispettivo demanio civico, individuato con decreto Commissario U.C. n. 238 del 23 maggio 1939.
Come noto, i terreni a uso civico e i demani civici (legge n. 1766/1927 e s.m.i., legge n. 168/2017, regio decreto n. 332/1928 e s.m.i.) costituiscono un patrimonio di grandissimo rilievo per le Collettività locali, sia sotto il profilo economico-sociale che per gli aspetti di salvaguardia ambientale (valore riconosciuto sistematicamente in giurisprudenza).
I diritti di uso civico sono inalienabili, indivisibili, inusucapibili e imprescrittibili (artt. 3, comma 3°, della legge n. 168/2017 e 2, 9, 12 della legge n. 1766/1927 e s.m.i.). I demani civici sono tutelati ex lege con il vincolo paesaggistico (art. 142, comma 1°, lettera h, del decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.). Ogni atto di disposizione che comporti ablazione o che comunque incida su diritti di uso civico può essere adottato dalla pubblica amministrazione competente soltanto a particolari condizioni, previa autorizzazione regionale e verso corrispettivo di un indennizzo da corrispondere alla collettività titolare del diritto medesimo e destinato a opere permanenti di interesse pubblico generale (artt. 12 della legge n. 1766/1927 e s.m.i.).
Nel caso di specie, sono i cittadini residenti nel Comune di Pattada sono gli unici titolari dei diritti di uso civico nei rispettivi demani civici (artt. 2, commi 3° e 4°, e 3, commi 1° e 2°, della legge n. 168/2017 e s.m.i.): la presenza di ampie aree ricadenti nel demanio civico di Pattada nel sito di progetto della centrale eolica rende impossibile la realizzazione del medesimo per carenza della titolarità giuridica delle aree stesse e per l’illegittimità della relativa radicale modifica territoriale che renderebbe non fruibili i relativi diritti di uso civico: infatti, il regime giuridico dei demani civici prevede la “perpetua destinazione agro-silvo-pastorale” (art. 3, comma 3°, della legge n. 168/2017), nonché “l’utilizzazione del demanio civico … in conformità alla sua destinazione e secondo le regole d’uso stabilite dal dominio collettivo” (art. 3, comma 5°, della legge n. 168/2017).
Il sito individuato per l’eventuale realizzazione della centrale eolica rientra nell’area di rispetto relativa al Progetto di osservatorio internazionale di onde gravitazionali Einstein Telescope (ET), fondamentale per la ricerca scientifica e l’equilibrata crescita economico-scoiale delle zone interne della Sardegna, per cui risulta di fatto inibito dall’art. 47 comma 9-quinquies, del decreto-legge n. 13/2023, convertito con modificazioni nella legge n. 41/2023.
Il ricorso all’energia prodotta da fonti rinnovabili è fondamentale per il contrasto ai cambiamenti climatici, tuttavia non versiamo il cervello all’ammasso dell’ideologia dell’ambientalmente corretto che scivola troppo spesso nell’oggettivo favore verso un’ipocrita speculazione energetica, che danneggia ambiente e soldi dei cittadini.
Qualche sintetica considerazione sull’attuale situazione di speculazione energetica arrembante, con particolare riferimento alla Sardegna.
Appare piuttosto evidente la prevista trasformazione della Sardegna in piattaforma produttiva destinata alla servitù energetica, come esplicitato chiaramente da Terna s.p.a. e avallato dall’allora Ministro della Transizione Ecologica Antonio Cingolani.
La Soprintendenza speciale per il PNRR, dopo approfondite valutazioni, ha evidenziato in modo chiaro e netto: “nella regione Sardegna è in atto una complessiva azione per la realizzazione di nuovi impianti da fonte rinnovabile (fotovoltaica/agrivoltaica, eolico onshore ed offshore) tale da superare già oggi di ben 7 volte quanto previsto come obiettivo da raggiungersi al 2030 sulla base del FF55, tanto da prefigurarsi la sostanziale sostituzione del patrimonio culturale e del paesaggio con impianti di taglia industriale per la produzione di energia elettrica oltre il fabbisogno regionale previsto” (nota Sopr. PNRR prot. n. 27154 del 20 novembre 2023 e nota Sopr. PNRR prot. n. 51551 del 18 marzo 2024).
Qui siamo alla reale sostituzione paesaggistica e culturale, alla sostituzione economico-sociale, alla sostituzione identitaria.
Ma questo vale per tutto il territorio nazionale: “tale prospettiva si potrebbe attuare anche a livello nazionale, ove le richieste di connessione alla RTN per nuovi impianti da fonte rinnovabile ha raggiunto il complessivo valore di circa 328 GW rispetto all’obiettivo FF55 al 2030 di 70 GW” (nota Sopr. PNRR prot. n. 51551 del 18 marzo 2024).
Il fenomeno della speculazione energetica, oltre che in Sardegna, è pesantemente presente in modo particolare nella Tuscia, in Puglia, nella Maremma, in Sicilia, sui crinali appennnici..