Caldo e disagi al commissariato di Alghero: La solita storia di inefficienza

-
  Alghero, terra di sole, mare e... malfunzionamenti. Sì, perché quello che sta accadendo al Commissariato di Polizia di Alghero è una vergogna che non può più essere tollerata. La Segreteria Provinciale ha lanciato l'ennesimo grido di allarme riguardo all'impianto di condizionamento dell'aria, che pare essere stato progettato nei tempi in cui l'aria condizionata era un concetto astratto. Non ci sono parole per descrivere l'inefficienza cronica di un sistema che, da anni, costringe gli operatori di polizia e i cittadini a subire temperature tropicali d'estate e gelide d'inverno. Si parla di temperature che raggiungono i 35 gradi durante le giornate estive più calde. 

  Immaginatevi un agente di polizia, in divisa, che deve lavorare in un forno crematorio. Non è accettabile. Eppure, nonostante i numerosi e costosi interventi di riparazione, l'impianto continua a non funzionare. È evidente che non si tratta di riparare, ma di sostituire completamente un sistema nato male e cresciuto peggio. Dal dicembre 2023, la situazione è ulteriormente peggiorata: tutti gli uffici e la sala d'attesa sono privi di qualsiasi sistema di climatizzazione idoneo. L'Ufficio Tecnico Logistico della Questura di Sassari ha fatto sapere che la pratica per l'aggiudicazione dell'appalto per i lavori di riparazione è ancora in attesa di finanziamento da parte del Ministero dell'Interno. E nel frattempo? I poliziotti e i cittadini devono continuare a vivere in condizioni indegne, che violano palesemente le norme sulla tutela e la salute dei lavoratori. 

  Ecco il punto: in un Paese che si definisce civile, non è concepibile che si lascino i propri servitori della legge a patire simili disagi. Ma evidentemente, chi dovrebbe occuparsi della questione ha altro da fare. Forse sono troppo impegnati a discutere di questioni futili e a rimpallarsi responsabilità. O magari, a trovare nuovi modi per non risolvere problemi che richiedono solo un po' di buon senso e volontà politica. Siamo di fronte all'ennesima dimostrazione di un sistema che non funziona, di una burocrazia lenta e inefficiente, e di un disinteresse totale verso coloro che, ogni giorno, mettono a rischio la propria vita per garantire la nostra sicurezza. Un'ennesima farsa, insomma, a spese dei cittadini e dei lavoratori. Ma in Italia, purtroppo, siamo abituati anche a questo.