La storia infinita di Calabona: Lo stabilimento A-Mare e l'ultimo capitolo giudiziario

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Ad Alghero continua la telenovela del Calabonagate. Infatti in quel di Calabona si sviluppa una vicenda che sembra non trovare mai una fine. Il Beach Club A-Mare, gestito dalla società Bagni del Corallo, si trova nuovamente al centro di una tempesta legale e burocratica che ne mette in discussione l'esistenza e la gestione. La storia recente vede lo stabilimento A-Mare oggetto di un provvedimento di interdizione emanato dal Comune di Alghero. Motivo della contesa: una presunta modifica sostanziale dello stato dei luoghi, un'area sottoposta a vincolo paesaggistico. 

  Secondo la Soprintendenza, i lavori eseguiti non rispettano le normative paesaggistiche, con interventi che hanno trasformato la naturale morfologia del terreno e la vegetazione spontanea in aree terrazzate e giardini ornamentali, senza le dovute autorizzazioni.

  In questo contesto, il Tar della Sardegna ha sospeso in via cautelare il provvedimento comunale, permettendo al Beach Club di continuare la sua attività fino alla decisione nel merito prevista per il 7 agosto prossimo. 

  Questa sospensione accoglie le richieste della società Bagni del Corallo, rappresentata dai suoi legali, che ha difeso la legittimità delle opere eseguite e l'importanza dell'attività per il turismo locale. Lo stabilimento A-Mare, oltre a offrire i tradizionali servizi balneari, ha cercato di caratterizzarsi come un centro culturale e artistico, ospitando esposizioni di artisti locali come Antonio Marras. Le sue installazioni artistiche, infatti, hanno arricchito l'ambiente, trasformando lo spazio in un luogo di incontro tra natura e arte.

  Tuttavia, la comunità locale è divisa. Da una parte c'è chi vede in queste iniziative una valorizzazione del territorio e un'opportunità per il turismo di qualità; dall'altra, chi accusa i gestori di privatizzare e snaturare aree che dovrebbero rimanere pubbliche e incontaminate. L'intera vicenda, con i suoi continui colpi di scena legali e amministrativi, riflette una tensione più ampia tra sviluppo economico e tutela ambientale. In una regione dove il paesaggio è un bene prezioso, il caso del Beach Club A-Mare diventa emblematico delle sfide che le amministrazioni locali devono affrontare per bilanciare interessi spesso in conflitto. Aspettiamo con interesse la decisione del Tar il prossimo 7 agosto, sperando che possa portare chiarezza e una soluzione definitiva a questa annosa vicenda. Intanto, il Beach Club A-Mare continuerà a offrire i suoi servizi, tra lettini, ombrelloni e una vista mozzafiato sul mare di Alghero, in attesa del verdetto che potrebbe cambiarne nuovamente il destino.