Il fronte di Villacidro: Ci opporremo alle torri eoliche

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  In un'epoca in cui il grido della transizione ecologica risuona ovunque, a Villacidro si leva un'altra voce, quella del popolo che difende la propria terra. Nelle campagne di Santu Miali, l'aria è carica di determinazione e resistenza. Qui, dove la natura si fonde con la storia, famiglie con bambini e comitati si sono uniti in una battaglia contro l'installazione di torri eoliche. Antonietta Cabras, una delle voci più appassionate della protesta, parla con il cuore in mano: "Non possiamo permettere che il nostro paesaggio venga sacrificato sull'altare di un'energia che si dice pulita ma che, in realtà, devasta la nostra identità e il nostro futuro".

  Accanto a lei, altre madri, altri padri, altre anime coraggiose che non vogliono vedere i loro figli crescere in un mondo dove le scelte vengono imposte senza consultazione, senza rispetto. La scena è surreale, quasi epica: bambini che giocano mentre i loro genitori alzano striscioni e gridano slogan, ricordando che la vera sostenibilità non si costruisce a scapito delle comunità locali. Le parole risuonano nell'aria come un'eco antica, un richiamo alla resistenza, alla salvaguardia di ciò che è sacro e insostituibile. "Ci opporremo", dicono, e in questo grido c'è tutta la forza di chi sa che difendere la propria terra è un dovere morale, un atto di amore verso le generazioni future. Villacidro non si arrende, e nella lotta di queste persone c'è la speranza che il progresso possa andare di pari passo con il rispetto per la natura e per l'umanità.