Sardegna chiama Sardegna lancia un appello a tutte le forze politiche sarde per cambiare la legge elettorale

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  Domenica 30 giugno, dalle ore 10 alle 13, al centro civico culturale di Bauladu, in piazza Emilio Lussu, Sardegna chiama Sardegna invita al confronto tutte le forze politiche e sociali, tutte le cittadine e cittadini, sulla proposta di attivare, nell’arco del prossimo autunno e inverno, un percorso partecipativo strutturato chiamato “Forum per una nuova democrazia sarda” per cambiare la legge elettorale. Convocazione dell'incontro in allegato. Dichiarano Danilo Lampis e Nicoletta Pucci, portavoce di Sardegna chiama Sardegna: «Gli organi legislativi, consiliari ed esecutivi sono poco rappresentativi della società sarda. Aumenta l’astensione, nei comuni, per le elezioni sarde e per le elezioni politiche statali ed europee. 

  La legge elettorale per il rinnovo del consiglio regionale è parte del problema. Nelle elezioni del 2014 l’astensionismo fu del 47,6%; in quelle del 2019, il 46,2%; nelle ultime si arriva al 48,1%. Prima del cambiamento della legge elettorale, alle elezioni regionali del 2009, ante riforma, si astennero dal voto “solo” il 32,4% degli elettori. Gli aspetti critici non si limitano alle alte soglie di sbarramento. La legge attuale ostacola la presenza delle donne nel Consiglio Regionale, comprime sistematicamente la rappresentanza di alcuni territori (Medio Campidano e Ogliastra), favorisce il voto clientelare, grazie alla possibilità del voto disgiunto. Pensiamo che questo sia il momento giusto per aprire una discussione su una nuova legge elettorale, e non solo. 

  Chiediamo a tutte le forze politiche, sociali e a tutta la cittadinanza interessata di affrontare ora questa questione decisiva, per non riprenderla a ridosso della prossima competizione elettorale. Chiediamo di farlo sperimentando metodologie innovative di facilitazione e di co-progettazione all’interno di un percorso partecipativo pubblico, trasparente e inclusivo. Rifondiamo insieme la democrazia sarda, per un popolo più consapevole e protagonista delle scelte che riguardano il futuro di tutte e tutti.»