Continua a Sinnai l'inchiesta sulla tragica morte di Maria Dolores Cannas, uccisa dal figlio Andrea Tidu, 27 anni, con un colpo di coltello alla schiena. La comunità, ancora sotto shock, attende nuovi sviluppi sul caso che ha sconvolto la cittadina.
L'avvocato difensore di Andrea Tidu ha formalmente richiesto una perizia psichiatrica, cruciale per determinare se il giovane fosse capace di intendere e di volere al momento dell'omicidio.
Questa richiesta, se accolta, potrebbe avere un impatto significativo sul processo e sulle possibili attenuanti per l'accusato, che attualmente è imputato di omicidio volontario aggravato.
Nel frattempo, il medico legale Roberto Demontis ha completato l'autopsia sul corpo di Maria Dolores Cannas. Il referto conferma che la donna è stata uccisa da un singolo fendente sotto la spalla, che ha perforato il polmone, provocando una rapida e fatale emorragia interna. Questo dettaglio tecnico rafforza l'accusa di omicidio, evidenziando la violenza e la precisione del colpo inferto.
Secondo le prime ricostruzioni, la lite tra madre e figlio è degenerata quando Andrea ha chiesto di poter usare l'auto di famiglia, nonostante fosse sprovvisto di patente.
La tensione accumulata ha portato Andrea a un gesto estremo, culminato nell'uso del coltello da cucina.
Mentre si attendono i risultati della perizia psichiatrica, la comunità di Sinnai si interroga sulle dinamiche familiari che possono portare a simili tragedie. La vicenda di Maria Dolores Cannas è un doloroso promemoria delle fragilità umane e delle potenziali esplosioni di violenza domestica.
Il caso continua a essere monitorato attentamente dalle autorità, con i carabinieri impegnati a raccogliere ulteriori testimonianze e prove per chiarire completamente il contesto e le motivazioni dietro questo atto drammatico. La comunità spera che la giustizia possa fare il suo corso, portando un minimo di pace ai familiari e amici colpiti da questa irreparabile perdita.
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