Venerdì 26 aprile a Villacidro, terra profumata di Sardegna, è stato tagliato il nastro dell'Uliveto dell’Amicizia, un omaggio vibrante a Maria Muntoni e Antonio Erbì, figure pilastro di una comunità che ha esteso le sue radici ben oltre il mare che circonda l'isola. Un'idea nata dal cuore e dalla memoria dei loro figli — Antonello, Annalisa, Patrizia, Armando e Elvira Erbì — e abbracciata da amici e parenti, si è concretizzata nella piantumazione di 130 ulivi, testimoni viventi di legami indissolubili.
Antonio Erbì, carabiniere di professione, aveva lasciato la Sardegna nel lontano 1963 per trasferirsi a Chiusa di Pesio in Piemonte, dove, concluso il servizio nell'Arma, si immerse nella vita politica locale fino a diventare sindaco.
Maria, sua moglie, per oltre quarant'anni fu anima di pizzerie e locali, pilastro di una comunità lontana dalla terra natia ma mai dimenticata.
L'Uliveto dell'Amicizia non è solo un luogo, ma un simbolo, un ponte gettato tra passato e futuro, dove ogni albero porta una targa con il nome di coloro che hanno contribuito a questo gesto di memoria e prospettiva.
I nipoti Matteo e Luca Erbì sono i giovani custodi di questa eredità, promettendo di tenere vivo il legame con la terra degli avi.
All'inaugurazione, che ha visto una folta partecipazione di amici e parenti, non poteva mancare l’assessore al turismo Marco Erbì, a suggellare il legame tra l'iniziativa privata e l'impegno pubblico di Villacidro. Un ringraziamento speciale è stato rivolto a Mariano Erbì, Marco Erbì, Luigi Pittau e Giuseppe Erbì, pilastri di supporto e collaborazione.
L'Uliveto dell'Amicizia si erge ora a monumento vivente di un legame ininterrotto con le radici, un luogo dove la storia personale si intreccia con la collettività, dove il ricordo diventa terreno fertile per nuove crescite. E in questo angolo di Sardegna, l'eco delle storie di Antonio e Maria continuerà a risuonare tra le fronde degli ulivi, sotto il cielo che li ha visti nascere.