Nel tranquillo scenario delle campagne di Sedini, una battaglia di proporzioni quasi bibliche sta per avere luogo, e al centro non c'è un David con la sua fionda né un Golia armato di tutto punto, ma la Diocesi di Tempio Ampurias contro i giganti dell'energia rinnovabile.
La posta in gioco? Nientemeno che l'integrità paesaggistica e culturale intorno alla chiesa romanica di San Pancrazio, perla storica del XXII secolo e custode di misteri e preghiere da oltre nove secoli.
La questione si infiamma all'ombra delle pale eoliche, che minacciano di ergersi a soli 300 metri dal luogo sacro, come fossero moderne torri di Babele che osano sfidare non solo il cielo ma anche i vincoli paesaggistici che proteggono l'edificio.
La Diocesi non ci sta e, guidata da Don Francesco Tamponi, capo dell'Ufficio Beni Culturali, alza lo scudo legale contro il progetto eolico, brandendo la spada della normativa sulla salvaguardia dei beni culturali.
"Non è questione di essere contrari al progresso o al green," potrebbero dire, avvolti nei loro camici sacri, "ma esiste forse una green economy nell'aldilà che ci sfugge?".
La Curia fa appello al sacro bilanciamento tra tutela del Patrimonio Culturale e salvaguardia dell'ambiente, citando una sentenza del TAR della Campania come fosse un passo della Bibbia smarrito e poi ritrovato.
Quel che è certo è che l'antica chiesa di San Pancrazio, che finora ha assistito indisturbata al susseguirsi delle stagioni e al lento fluire della vita campestre, si trova ora catapultata nel cuore di un conflitto tra fedi: quella nel progresso tecnologico e quella nelle radici storiche e spirituali di una comunità.
Nel frattempo, le pale eoliche, silenti e immobili, attendono di sapere se potranno danzare al vento o se rimarranno confinate nei rendering dei progettisti, vittime sacrificali sull'altare della conservazione.
La Diocesi di Tempio Ampurias, con un occhio al cielo e l'altro ai documenti di pianificazione territoriale, si appresta dunque ad una disputa legale che potrebbe scrivere un nuovo capitolo del Vangelo secondo gli ambientalisti: "Beati i custodi del paesaggio, perché di essi sarà il regno dei cieli... ma solo se non oscurano la vista della mia chiesa". E così, mentre i fedeli pregano e i mulini a vento attendono, il futuro di San Pancrazio e delle campagne di Sedini rimane sospeso, come un angelo in bilico tra cielo e terra.