L'eredità lasciata da Silvio Berlusconi, fondatore di Mediaset e Forza Italia, inizia a delineare i suoi contorni futuri attraverso un accordo raggiunto tra i suoi cinque figli. Il patrimonio immobiliare, che comprende alcune delle più note residenze dell'ex premier, è ora oggetto di un'intesa che prevede la gestione e la valorizzazione tramite Fininvest Real Estate, con una valutazione di circa 400 milioni di euro.
Le proprietà in questione, tra cui Villa Certosa e Porto Rotondo in Sardegna, Villa San Martino ad Arcore, Macherio in Brianza e Villa Grande (ex Zeffirelli) a Roma, rappresentano non solo un immenso valore economico ma anche affettivo per la famiglia Berlusconi.
La gestione futura di queste ville si articola in diverse direzioni: Villa San Martino, nota per ospitare il mausoleo voluto da Berlusconi, diventerà un luogo di incontro per gli eredi e potrebbe ospitare una fondazione dedicata al loro padre; la villa di Macherio è in fase di acquisto da Barbara Berlusconi; Villa Certosa è invece destinata alla vendita, con una valutazione che potrebbe raggiungere i 500 milioni di euro.
L'accordo, che ha visto la firma con Dolcedrago, precedentemente controllore di Immobiliare Idra, segna un passo significativo nella ridefinizione del patrimonio immobiliare di una delle famiglie più influenti d'Italia. Oltre a questi beni, vi sono anche Villa Campari sul Lago Maggiore, già passata a Marina Berlusconi, e la barca a vela Morning Glory, venduta nelle scorse settimane.
Queste mosse patrimoniali si riflettono positivamente anche sul fronte aziendale, con Mfe-Mediaset che vede una crescita significativa in Borsa, grazie anche alle dichiarazioni di Pier Silvio Berlusconi, che hanno contribuito a rassicurare gli investitori. La performance in Borsa, con un incremento del 4,57% per l'azione B di Mediaset, è alimentata dalle positive previsioni sulla raccolta pubblicitaria in Italia e Spagna, indicando una crescita del 5% rispetto al primo trimestre del 2023.
La situazione economica e patrimoniale della famiglia Berlusconi e delle sue aziende sembra quindi proiettata verso una fase di consolidamento e crescita, nonostante le sfide poste dalla gestione di un'eredità così complessa e dall'impatto di fattori esterni, come la riduzione dei dividendi da parte di società partecipate come ProsiebenSat1. La strategia delineata dagli eredi Berlusconi sembra puntare non solo alla valorizzazione del loro patrimonio immobiliare ma anche al rafforzamento delle attività aziendali, confermando il legame indissolubile tra la sfera privata e quella professionale di una delle dinastie più discusse e osservate d'Italia.
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