Sabato a Ittiri "Sestos" evento-convegno sull'abbigliamento tradizionale sardo

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  Dai gioielli borbonici alla moda d'oltremare nel primo ventennio del Novecento. Temi sempre originali quelli approfonditi da “Sestos”, l'evento di studio e tutela della tradizione vestimentaria sarda, ideato dall'associazione Ittiri Cannedu come anteprima di Ittiri Folk Festa. Sarà l'edizione numero 13 quella ospitata sabato 27 maggio alle 18 nel Centro per le Arti-Teatro Comunale di Ittiri. Edizione dopo edizione il convegno su studi, prospettive, problemi ed esperienze nel vestire in Sardegna sta ricostruendo la Storia dell'abbigliamento sardo non solo nei diversi aspetti ma anche nelle influenze e punti di contatto con altre culture. Il programma- Dalle 16.30 alle 18 sarà possibile visitare l'esposizione di indumenti tradizionali e di nuova confezione, curata da Maria Fadda, del gruppo Janas. 

  Il convegno inizia alle 18 col saluto dell'amministrazione comunale di Ittiri che sostiene “Sestos” insieme alla Regione Sardegna e alla Fondazione di Sardegna, e da qualche anno l'evento rientra nel cartellone di “Salude & Trigu” della Camera di Commercio del Nord Sardegna. Apre Gian Mario Demartis, lo storico che cura l'organizzazione, con una relazione su “Il busto rigido. Dalle corti europee alla tradizione popolare sarda”. Noémie Podda, studentessa nel corso di laurea magistrale in "Lingue e Culture della Sardegna" dell'Università di Sassari offrirà invece un contributo archivistico nella ricostruzione vestimentaria. Antonella Unali e Pier Tonio Pinna si soffermeranno invece sulla moda d'oltremare in Sardegna fra la prima metà dell'Ottocento e il primo ventennio del '900. Ospite gradito Antonio Scasserra, già direttore del Musec, Museo dei costumi tradizionali del Molise, considerato attualmente come uno dei massimi studiosi di "costumi" tradizionali e oreficeria popolare.

  La sua relazione è intitolata “Gioielli borbonici sui “costumi” sardi e molisani. Comunanza e produzione”. Nel corso della serata, condotta da Maria Caterina Manca, verrà assegnato il Premio “Manos de Oro” che va a un artigiano o un artista capace di esaltare la tradizione e innovarla. Come ospite musicale è stato chiamato Marino De Rosa, chitarrista olbiese che ha iniziato la carriera come chitarrista elettrico di band e poi è passato alla chitarra classica dedicandosi alla composizione di brani originali ispirati alla musica popolare dell’area mediterranea e sarda in particolare.