“Le misure adottate per fronteggiare l’emergenza Covid-19 hanno
colpito pesantemente il mercato del turismo nautico della Sardegna.
Gli operatori nautici del Comune di Palau in particolare, quest’anno
oltre a dover affrontare una stagione che si prospetta catastrofica a
causa del crollo del 50 per cento delle prenotazioni, dovranno fare i
conti con un aumento spropositato delle tariffe di ormeggio dettato da
una delibera comunale dello scorso 21 gennaio e per le quali avevano
già espresso massima preoccupazione allora, ben prima della diffusione
dell’epidemia che rischia di mettere in ginocchio la nostra regione”.
“Considerato che le necessarie misure di distanziamento sociale -
spiega il consigliere regionale del m5s Roberto Li Gioi - renderanno
impossibile imbarcare il numero di persone previsto dall’omologazione
della barca, e considerato inoltre il particolare momento storico
segnato da una crisi senza precedenti, è inaccettabile che le tariffe
applicate dal Porto di Palau siano più alte dal 60 al 95 per cento
rispetto a quelle di altri porti turistici come Cagliari, Teulada,
Villasimius e Castelsardo.
In questo difficilissimo periodo è
necessario proporre tariffe agevolate e salvaguardare ad ogni costo i
posti di lavoro di uno dei settori trainanti dell’economia gallurese.
Solo a Palau stiamo parlando di 24 aziende di noleggio e locazione di
unità da diporto, che impegnano oltre 100 lavoratori”.
Questo l’intervento al centro di un’interrogazione presentata dal
consigliere regionale del m5s Roberto Li Gioi per chiedere
all’assessore agli Enti locali Quirico Sanna di predisporre urgenti
misure per ammortizzare il più possibile gli effetti dei mancati
introiti e scongiurare nuovi licenziamenti.
L’esponente dei Cinque stelle chiede alla Regione di adottare
immediatamente tutte le iniziative necessarie a ridurre l'impatto
economico della crisi: “Non possiamo accettare aumenti indiscriminati
delle tariffe di questo tipo, accompagnati da una notevole riduzione
dei posti barca di cui ciascun operatore può disporre.
Per quanto
riguarda l’ormeggio dei gommoni lunghi 5,4 metri - entra nei dettagli
Li Gioi - le tariffe da 511 euro passerebbero a 1.395 euro annui, con
un rincaro addirittura del 170 per cento.
Per le barche di lunghezza
inferiore ai 10 metri passerebbero da 2.380 euro a 5.878 euro all’anno
(con un rincaro del 147%), mentre per quelle di lunghezza superiore ai
12 metri passerebbero da 3.900 euro a 9.000 (per contratti
semestrali). Inoltre - prosegue Li Gioi - gli operatori nautici
lamentano che anche i turisti, nel caso optassero per l’ormeggio
annuale, godrebbero della medesima tariffa degli operatori con partita
iva”.
“L’Associazione Operatori Nautici di Palau il 9 aprile scorso ha
chiesto all’amministrazione comunale di valutare una riduzione delle
tariffe previste per il 2020.
A tale richiesta il responsabile
comunale competente ha risposto, inoltrando tra l’altro la
comunicazione per conoscenza all’assessore regionale Sanna, che ciò
potrà essere preso in considerazione solo qualora la Regione Sardegna,
proprietaria del porto turistico, dovesse disporre l’esenzione a
favore del Comune del pagamento del canone annuale”.
Così il consigliere del m5s, che già lo scorso 15 luglio presentò
un’interrogazione (rimasta senza risposta) per sollecitare un
intervento dall’assessore agli Enti locali, rinnova il suo appello:
“Chiedo all’assessore Sanna di intervenire con urgenza per evitare
questo inammissibile aumento delle tariffe che potrebbe persino
costringere diversi operatori nautici a non ripartire”.