I lavori proseguono oggi e domani al T-Hotel (Cagliari) e sono
presieduti da Piergiorgio Calò (direttore dipartimento scienze
chirurgiche, Università Cagliari) e Massimo Dessena (chirurgo ospedale
Businco, segretario Sico). I presidenti onorari sono Luciano Di
Martino e Angelo Nicolosi.
Cerimonia inaugurale. “Ospedale Businco e Microcitemico faranno
nuovamente capo all’Università di Cagliari” ha detto l’assessore
regionale alla Sanità, Mario Nieddu. “Siamo certi di poter procedere e
crescere in sinergia e sintonia con la Giunta regionale,
nell’interesse dei cittadini e degli studenti” ha aggiunto il rettore
Maria Del Zompo. “Per abbattere il cancro serve una grande e compatta
coalizione di tutti gli attori” ha rimarcato Raimondo Ibba, presidente
Ordine dei medici. Giorgio Sorrentino, direttore generale dell’Azienda
ospedaliero-universitaria, ha spiegato: “Per l’organizzazione e la
presenza dei presidenti delle principali società scientifiche, sono
certo che questo evento avrà importanti riflessi sulle nostre
attività”. Dal sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu, un caloroso
benvenuto: “La città, con gli operatori della salute pubblica, è a
vostra disposizione”. A seguire, la tavola rotonda con Giordano
Beretta (Oncologia-Humanitas, presidente Aiom), Francesco De Lorenzo
(presidente Favo-volontari oncologia), Domenico D’Ugo (Cattolica-Roma,
presidente Sico), Emanuela Bonoldi (Niguarda-Milano, Società italiana
anatomopatologi) e Vittorio Donato (San Camillo, Roma-presidente
Airo). Dagli esperti un bersaglio certo: serve la Rete di oncologia
territoriale, la multidisciplinarietà e va migliorato approccio e
comunicazione con i pazienti.
Ricerca e terapie innovative. Prevenzione, diagnosi precoce, pieno
coinvolgimento delle associazioni dei malati. Ma anche le tematiche
attuali della chirurgia oncologica, la formazione dei giovani
chirurghi, le terapie innovative e le linee di ricerca più avanzate.
Il congresso apre un confronto qualificato tra le sale del T-Hotel. Il
congresso è articolato per patologia d’organo (tumori mammari,
colonretto, sarcoma, sistema endocrino, fegato, peritoneo, pancreas,
melanoma). Si dibatterà di elettrochemio terapia, laparoscopia,
appropriatezza oncologica, dolore.
Diecimila nuovi casi in Sardegna nel 2018. I presidenti Piergiorgio
Calò e Massimo spiegano “Nella lotta al cancro va impostato un
approccio integrato e multidisciplinare per la proposta terapeutica,
con un’offerta adeguata di assistenza sul territorio. Va realizzata
una presa in carico globale della persona nei suoi bisogni sanitari,
sociali e relazionali con l’integrazione degli attori istituzionali e
no, le famiglie e le associazioni”. E non solo. “Si parlava di male
incurabile ma ora in tanti casi si guarisce o si convive con la
patologia: in Italia ci sono 900mila pazienti guariti. Negli ultimi
decenni si è registrato in Italia un incremento della prevalenza di
pazienti con storia di cancro: erano due milioni e 244 mila nel 2006,
sono diventati oltre tre milioni nel 2017 e nel 2020 saranno quattro
milioni e mezzo. In Sardegna ci sono circa 76mila pazienti e nel 2018
sono stati registrati diecimila nuovi casi di tumore maligno. La
sopravvivenza in Italia è nella media europea ed è maggiore per molti
tipi di neoplasia. Il confronto con il nord Europa dà informazioni
incoraggianti sull’efficacia globale del nostro sistema sanitario per
prevenzione, diagnostica e terapie”. Infine, la Sico: “Perseguiamo un
progetto di collaborazione dei chirurghi con gli altri specialisti per
progetti di ricerca clinica e confronto sulle integrate opzioni
terapeutiche multidisciplinari per la cura del cancro”
Relatori e partecipanti. Oltre alla Sico, parteciperanno anche Aiom
(Associazione italiana oncologia medica), Airo (Associazione italiana
radioterapia oncologica), Siapec (Società italiana anatomia
patologica) e Favo (Federazioni associazioni volontariato oncologico).
Interverranno i luminari Martin Walz (Essen, Germania), Sylvie
Bonvalot (Institut Curie, Parigi) e Olivier Glehen (Centre Hospitalier
Universitaire de Lyon). L’evento Sico è destinato a specialisti,
medici di medicina generale, specializzandi e medici in formazione che
potranno accedere ai corsi di formazione accreditati dai ministeri
Salute e Università.