La 16.ma edizione del premio intitolato a Maria Carta, la celebre
artista sarda scomparsa nel 1994, è andata quest’anno a diverse
personalità del mondo culturale, artistico e musicale come Neria De
Giovanni, Clara Farina e Mariano Melis. Si tratta di un premio di
sicuro prestigio internazionale che in passato è stato consegnato a
figure come Vinicio Capossela, Carla Fracci, Ennio Morricone, Angelo
Branduardi, Andrea Parodi, i Bertas, i Tazenda. La particolarità,
quest’anno, sta nel fatto che la Fondazione Maria Carta ha inteso
premiare non solo dei singoli nella eccezionalità delle loro doti
artistiche e culturali, bensì una intera associazione, vale a dire La
Federazione dei Circoli sardi in Svizzera, che coinvolge numerose
persone da tanti anni impegnate in uno speciale segmento della vita
sociale: il mondo dell’emigrazione.
La Fondazione, nella motivazione del premio, ha messo in luce come la
Federazione presieduta da Antonio Mura abbia dato dimostrazione negli
anni di non comuni capacità di comprensione, approccio, gestione e
coordinamento di quel fenomeno tanto complesso e sfaccettato che è
quello migratorio. Tutto vero.
Da decenni infatti i Circoli sardi attivi in terra elvetica si sono
messi in luce per la loro capacità di capire le esigenze e i problemi
delle migliaia di corregionali costretti ad emigrare per trovar lavoro
e poter sostenere le loro famiglie.
Da decenni i Circoli sardi hanno operato indefessamente per risolvere
i problemi grandi e minuti, operativi e amministrativi, pratici e
umani di quanti abbandonavano l’Isola per poter offrire un futuro
dignitoso ai propri figli.
Da decenni i Circoli sardi hanno rappresentato per ampie schiere di
nostri corregionali un faro di sardità fuori della Sardegna, hanno
lavorato per rendere sempre vivo il senso delle radici e della
identità in una terra che aveva tutt’altri influssi.
Da decenni i Circoli dei sardi hanno svolto Oltralpe il compito
costante di ambasciatori della Sardegna, delle sue bellezze del suo
mare, della sua storia e della sua preistoria, del suo costume e dei
suoi prodotti.
Da decenni i Circoli dei sardi hanno incarnato con abnegazione e
spirito di sacrificio gli irrinunciabili valori che formano una
comunità autentica: il lavoro, la solidarietà, la laboriosità, la
lealtà, l’accoglienza, il rispetto di leggi e norme del Paese
ospitante.
Da decenni i Circoli dei sardi hanno regolarmente promosso con
frequenza e intensità incontri e dibattiti, mostre e concerti,
conferenze e progetti, tutti tesi a stimolare il dibattito culturale,
a diffondere opere di artisti e registi, poeti e scrittori, cantanti e
intellettuali perché il confronto-incontro con altre culture fosse il
più ricco e fecondo possibile.
E’ pertanto comprensibile che questo ambìto riconoscimento sia stato
accolto con viva soddisfazione dal presidente Antonio Mura e da tutti
coloro che operano all’interno della Federazione dei Circoli sardi in
Svizzera, la cui attività si avvale del prezioso contributo dei
presidenti dei vari circoli, nonché dell'esperienza del presidente
onorario Domenico Scala.
Un riconoscimento che premia le tantissime persone che per oltre mezzo
secolo hanno dedicato la loro esistenza affinchè il simbolo dei
Quattro Mori fosse inteso oltre frontiera come sinonimo di chiara
identità, di dinamica apertura e di sincera solidarietà.
È doveroso, infine, render merito a Giacomo Serreli, presidente del
comitato scientifico della Fondazione Maria Carta, per aver mostrato
sensibilità e intuito assegnando alla Federazione dei Circoli sardi in
Svizzera un riconoscimento di così alto e consolidato prestigio. Il
premio Maria Carta, com’era giusto attendersi, verrà consegnato nella
sua naturale cornice di Siligo il prossimo 1° settembre.
Domenico Scala