Vigilanza e salvaguardia del patrimonio culturale in Sardegna: Bilancio delle operazioni del 2023

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  Nel 2023, il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari ha condotto un'intensa attività di monitoraggio e salvaguardia del patrimonio culturale sardo, operando in sinergia con le varie componenti dell'Arma dei Carabinieri e gli altri Reparti specializzati. Nel dettaglio, sono stati effettuati 919 controlli in aree archeologiche marine e terrestri, 530 verifiche in aree protette da vincoli paesaggistici e monumentali, oltre a 184 controlli in esercizi commerciali del settore. Tra le azioni di maggiore rilievo, si segnala il sequestro di dieci metal detector e due attrezzi da scavo, impiegati per scavi clandestini nelle aree del Campidano. Questa operazione è stata condotta in collaborazione con le Compagnie CC di Sanluri, Oristano e Cagliari, mirando al contrasto e recupero di beni archeologici illecitamente sottratti.

  Un altro significativo intervento è stato il recupero di un deposito di follis del IV secolo d.C., situato nel mare della costa nord orientale della Sardegna, nel territorio di Arzachena. Questo ritrovamento, avvenuto grazie alla segnalazione di un cittadino e al lavoro congiunto del Reparto Territoriale CC di Olbia e del Nucleo CC Subacquei di Cagliari, ha portato alla luce oltre 30.000 monete di bronzo datate tra il 324 e il 340 d.C. Questo contesto cronologico è confermato dalla presenza di monete di Costantino il Grande e di altri membri della famiglia imperiale. In totale, sono stati deferiti 68 individui all'autorità giudiziaria, per reati che vanno dall'associazione a delinquere alla detenzione di armi clandestine. Inoltre, sono stati recuperati 37,632 reperti archeologici, 98 reperti antiquariali, archivistici e librari, e tre reperti paleontologici, con un valore stimato oltre 2,5 milioni di euro. Queste operazioni non solo testimoniano l'impegno costante delle forze dell'ordine nella protezione dei beni culturali, ma rappresentano anche un deterrente significativo contro il saccheggio e il commercio illegale di reperti archeologici e storici, cruciali per la conservazione della storia e dell'identità culturale della Sardegna.

 

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